La verità è che si sono divorati anche i 150 milioni di euro che
nel 2006 avevamo lasciato in dote alla nostra viabilità. L'unica risposta alla
malafede ed incompetenza delle sinistre che sostengono che non ci sono i soldi
per la Valcamonica è la semplice lettura del
comma 78 della finanziaria 2006 che stanzia per noi stanzia 150 milioni di
euro; una quota della quale ANAS l’ha già impegnata. La stessa norma
della Finanziaria 2006 che, tra l’altre, ha finanziato la strada della
Valtellina: per loro ANAS ha fatto un mutuo ed ha stanziato 142 milioni di
euro. I casi
sono due: se, come sostengono le
sinistre, a causa di una diversa interpretazione della norma quei soldi non ci
sono, si prodighino per trovarli. Se, come si evince dalla lettura della
finanziaria c'erano, vuol dire che il Ministro Padoa-Schioppa li ha destinati ad
altro e oggi non ci sono più. In entrambi i casi, stando alle loro
dichiarazioni, i finanziamenti per la strada di Vallecamonica mancano
all’appello. Loro sono la maggioranza, loro hanno il potere di decidere come e
dove possono essere spesi i soldi delle nostre tasse: si diano una mossa per
riportarli in Vallecamonica. La Lega Nord il suo impegno
l'ha dimostrato aprendo al traffico 40 km dei 47 che avevamo ereditato
incompiuti dal primo governo Prodi. Gli abbiamo consegnato su un piatto
d’argento progetto e finanziamenti per gli ultimi tratti. Sarà sufficiente che
loro facciano un decimo di quello che abbiamo fatto noi al Governo e la strada di Valle sarà finalmente conclusa.
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Blocco dei
cantieri: in fumo anni di lavoro
A pochi mesi dal suo insediamento il
Ministro delle infrastrutture dichiarò: “l’eredità che ci ha lasciato il
precedente Governo sono 50 miliardi di opere cantierate su 172 miliardi
previsti dalla Legge Obiettivo”. La finanziaria 2007 (comma 981) ha
stanziato 4,5 miliardi di euro, meno del 10% del necessario, quindi
continuerà il blocco dei lavori per più del 90 per cento delle opere per
le quali “gli operai sono con la pala in mano” (parole di Di Pietro). La
scure del governo cala anche sul finanziamento introdotto dalla Lega
Nord nella scorsa finanziaria a favore dell’accessibilità alla
Valcamonica a cui le sinistre sottraggono il 13% dei 150 milioni
previsti in 15 anni. Oltre agli insufficienti finanziamenti la decisione
di imporre il consenso del Ministro dell’ambiente per l’approvazione del
Piano infrastrutturale dell’ANAS rischia di bloccare definitivamente
ogni attività. Non solo tagli ai finanziamenti. Sono previsti aumenti
dei pedaggi autostradali del 2,4% (di cui 42% va all’ANAS e il restante
58% va allo Stato come nuove entrate (comma 1024). Inoltre, il Governo
istituisce un fondo per finanziare gli investimenti in infrastrutture
ferroviarie alimentato da ulteriori sovraprezzi sui pedaggi autostradali
(comma 1026). Considerato che la rete autostradale a pagamento è nella
totalità concentrata al Nord gli automobilisti che utilizzeranno le
nostre autostrade finanzieranno le infrastrutture ferroviarie del
Meridione dove, per inciso, ancora oggi non si paga alcun pedaggio. Sono
state solo parzialmente accolte le richieste della Lega per il
finanziamento di alcune opere al Nord tra cui la Pedemontana lombarda a
cui sono destinati 1,2 miliardi di euro in quindici anni. Inoltre, è
stato perfezionato il testo relativo alla costituzione della società
partecipata da ANAS e Regione Lombardia per la gestione della
Pedemontana Lombarda, Est-Est di Milano e BreBeMi.
Visualizza l'estratto del documento presentato dal Ministero alla Camera dei Deputati (PDF).
Di Pietro
gioca allo scaricabarile ed incolpa la Comunità Montana e la
Sovrintendenza dei ritardi nell'inizio dei lavori per gli ultimi sette
chilometri della SS 42 della vallecamonica.
Clicca qui per leggere la risposta del Ministero dei lavori pubblici
all'ultima interrogazione Caparini e Dussin.
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