DA GIORNALE DI BRESCIA

QUESTIONE ATO: PIER LUIGI MOTTINELLI DELLA MARGHERITA «BACCHETTA» LA LEGA E CHIEDE APPOGGIO AI COMUNI 

«Valcamonica, serve un fronte comune per modificare la Legge Galli» 

21 MARZO 2007, VALCAMONICA - Non c’è tregua in Valcamonica sulla delicata questione dell’Ato e della gestione delle risorse idriche del territorio.
Alle polemiche scatenate da non pochi Comuni valligiani in virtù di un anelito di indipendenza rispetto all’Ambito ottimale, si sono aggiunte le sottolineature del mondo della politica. Ed è proprio a questi scenario che fa riferimento Pier Luigi Mottinelli, consigliere provinciale della Margherita oltre che sindaco di Cedegolo. Obiettivo degli strali di Mottinelli è la Lega Nord. Anzi, più precisamente, la sezione della Valcamonica del Carroccio. «Ho letto nei giorni scorsi - spiega Mottinelli in una nota - della conferenza stampa della Lega che, come sempre, assume un atteggiamento ambiguo sui medesimi argomenti: di deliberazione dove governa e di contrarietà dove invece milita tra le file dell’opposizione».
L’attacco di Mottinelli non ammette repliche. «La Lega delibera per l’Ato in Provincia, dove è rappresentata da Riccardo Minini in Giunta e da Nilo Pedersoli in Consiglio, e delibera per le tre Aree omogenee in Regione con Monica Rizzi. Poi, dopo cinque anni passati al Governo del Paese, spara contro tutto e tutti attraverso l’on. Davide Caparini. Perché - si chiede Mottinelli - non ha modificato la Legge Galli nella precedente legislatura»?
Per l’esponente della Margherita, che ricorda come «altre prese di posizione in merito alla tutela dell’acqua sono giunte dai sindaci di Ceto, Cimbergo, Ossimo, Malegno e dell’Unione dei Comuni dell’Alta Valle» (Mottinelli non dimentica neppure «che altre Amministrazioni hanno votato l’adesione all’Ato e che resta l’espressione contraria di Rifondazione comunista e Cgil alla privatizzazione dell’acqua), «la gestione associata prevista dalla Legge Galli non è una disgrazia, se però è unita alla salvaguardia delle prerogative economiche dei territori montani: tutela delle tariffe e perequazioni da parte delle zone della città e pianura nei confronti della montagna e completamento della rete di depurazione».
Quanto alle iniziative della Margherita di Valcamonica, nel cui congresso di zona si è accennato ai problemi relativi all’Ato, c’è l’intenzione, corroborata dal presidente della Comunità montana Alessandro Bonomelli, «di convocare un tavolo politico con le rappresentanze parlamentari».
Infine Mottinelli riserva l’ultima stoccata a Marco Reghenzani, presidente di Valle Camonica Servizi.
«Non comprendo - attacca Mottinelli - le sue esternazioni poiché, proprio in virtù del suo ruolo in Valle Camonica Servizi, ha più responsabilità della Comunità montana stessa se i Comuni non hanno saputo trovare una condotta unitaria. Per questo - conclude - credo che occorra rivedere le singole posizioni per trovarne una che rappresenti tutta la Valcamonica. Senza questa condizione è difficile che i Comuni, anche quelli che hanno deliberato per l’Ato, possano firmare la convenzione. Spero che i partiti riescano, a partire dalla Lega, a fare sintesi per dare vita ad una iniziativa politica volta a modificare la Legge Galli inserendovi opportune deroghe per i territori montani».