dal 1979 al 1987

   
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Bossi incontra Salvadori:

scocca la scintilla autonomista

Nel febbraio del 1979 nella facoltà di medicina di Pavia Bossi casualmente incontra Bruno Salvadori, leader del partito Autonomista Union Valdotaine. Bossi accetta di propagandare il "verbo" Autonomista valdostano nella zona del varesotto. La prematura ed improvvisa  morte di Salvadori, avvenuta tragicamente nel 1980, costringe Bossi a fare una scelta definitiva: proseguire negli studi in medicina o persistere negli impegni precedentemente assunti con il leader scomparso. Questo è un periodo difficile, per il futuro leader leghista, che oltre a far fronte ai numerosi debiti assunti da Salvadori, vede sgretolarsi la vita coniugale che si conclude, purtroppo, con un divorzio. E' giunto il momento di dare una svolta alla politica autonomista  italiana creando un nuovo partito con il preciso intento di combattere lo stato centralista e assistenzialista: nasce  la "Lega Autonomista Lombarda".

 

 

Nasce il simbolo della Lega Lombarda

Il simbolo e il nome del nuovo movimento Autonomista si ispirano alla storica "Lega Lombarda". La lotta di classe, alla fine degli anni '70 aveva esaurito la sua fase propulsiva e di conseguenza anche lo scontro ideologico tradizionale tra destra e sinistra aveva perso lo slancio iniziale. Negli anni '80 la vita politica italiana era dominata dalla piaga del consociativismo, che aveva amalgamato i due blocchi classisti della sinistra e della destra in un tutt'uno. Bossi, con il suo formidabile fiuto politico, capì che la prima cosa da fare era dar vita ad una lotta senza mezzi termini, per combattere questa situazione politica che avrebbe messo in ginocchio l'economia italiana (e non solo quella), già gravemente danneggiata.

 

La Lega Lombarda si opponeva ferocemente, a questo stato di cose, proponendo in prima battuta, una confederazione (unione su base associativa di più stati, o associazioni sindacali, che, conservando la loro individualità, perseguono scopi comuni mediante organi unitari). Questa teoria, fu quasi subito abbandonata per intraprendere la seconda del federalismo (dottrina politica favorevole alla federazione di più stati e ispirata a un'ideale di  pacifica convivenza tra i popoli). 

 

 
 

Nasce il periodico

Nasce  "Lombardia Autonomista", L'organo ufficiale della Lega. Il primo  numero del marzo 1982 esce come supplemento di "Rinascita Piemontese". L'obiettivo principale è di restituire la "Lombardia ai  lombardi".

 

Il leader leghista intuisce che la sola rivendicazione etnica non avrebbe portato ad alcun  risultato concreto; la Lombardia non può vantare una  minoranza etno-linguistica da  tutelare, come diversamente avviene in Trentino Alto Adige. Quindi, venne sfruttata la difficile situazione  socio-economica italiana, puntando sottolineare il netto divario tra il  ricco nord ed il sempre più bisognoso Sud. Con termini semplici Bossi sintetizza la difficile situazione politica riducendola ad un semplice dualismo che vede da una parte i palazzi del potere romano dall'altra il popolo lombardo nato libero ma ridotto in catene.

 

 
 

Le prime idee

Prende forma, verso il 1981 a Varese il nucleo promotore della Lega Autonomista Lombarda che vede pochi ma agguerriti leghisti. Per diffondere le idee autonomiste viene creato un giornale che con  termini semplici e chiari raccontasse i programmi e le proposte della neonata Lega.

La nostra è una battaglia politica senza mezzi termini, non a favore di questa o di quella classe sociale, ma dell'intero popolo lombardo che ha il comune interesse di liberarsi dalla intollerabile e vorace egemonia romana.

Inizia così una nuova fase dello sviluppo della Lega che arriva in poco tempo a costituire gruppi in ciascuno dei capoluoghi di provincia della Lombardia. In uno dei primi articoli pubblicati dal periodico leghista, Bossi  tratteggia le idee ispiratrici di una schematica rivisitazione della storia d'Italia criticando aspramente il risorgimento, gli uomini che lo hanno  determinato ed il modello di stato che ne è emerso. 

 

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"Lombardia Autonomista" fu per molto tempo il principale e solo strumento di propaganda e di collegamento con gli attivisti ed i simpatizzanti della Lega. Realizzato senza particolari pretese  grafiche, scritto con strumenti artigianali, si è subito distinto per  la chiarezza e la determinazione dei  suoi articoli. Gli argomenti trattati riguardano i settori più disparati: sanità, agricoltura, scuola, ecc.,  vengono inoltre pubblicizzati i bandi di concorso per accedere al pubblico  impiego della Lombardia, gli indirizzi  delle sedi periferiche oltre ad uno spazio interamente dedicato alla  posta dei lettori "la vos de tucc". Il primo articolo pubblicato invitava i lombardi a ribellarsi all'egemonia meridionale (uno stralcio è riportato a fianco).

 

 

  Non importa che età avete, che lavoro  fate, di che tendenza politica siete:  quello che importa è che siete - e siamo - tutti lombardi, questo è il fatto realmente importante che è giunto il momento di ricordare dandogli una concretezza politica. E' come lombardi, infatti, che abbiamo tutti un  fondamentale interesse comune di fronte al quale devono cadere in sottordine i motivi della nostra divisione in partiti di ogni colore: partiti  italiani che ci strumentalizzano e distolgono il nostro impegno dalla difesa dei nostri interessi per servire interessi altrui (e il loro, prima di tutti!). Questo nostro fondamentale interesse comune è la liberazione della Lombardia dalla vorace e soffocante egemonia del governo centralista di Roma, attraverso  l'autonomia Lombarda nel più vasto contesto dell'autonomia padano-alpina. E' una questione di sopravvivenza Lombarda - etnica, culturale, economica - che investe il senso di responsabilità morale, civile, politico, di tutti i lombardi, senza  distinzioni di sorta. E' un'esigenza che il regime accentratore romano ha sempre cercato di farci dimenticare temendone una nostra responsabile presa di coscienza, ma che ora - di fonte ad una situazione nazionale di irrimediabile deterioramento - si propone come  problema concreto che dobbiamo portare al più preso alla ribalta della vita  politica. Il governo accentratore di Roma - con la complicità di tutti i partiti italiani (che sono  contemporaneamente sostegno ed emanazione del regime centralista unitario) - chiacchiera di autonomie e di Europa, ma di fatto non vuole nè autentiche autonomie nè lo stato federale europeo. Abbiamo infatti un Parlamento europeo fantasma perchè creato apposta senza poteri, e strutture regionali che non sono governi autonomi ma soltanto doppioni amministrativi del governo centrale, unico depositario di ogni potere. ma non esiste effettiva autonomia senza il relativo potere politico. E infatti, oggi come oggi, la  Lombardia non è più dei lombardi, la Padania non è più della gente padana. E' soltanto un'espressione geografica senza alcun valore politico, è soltanto un territorio senza diritti di fronte all'invadenza altrui. Il suo popolo è una massa priva di identità politica, incorporata anonimamente in uno stato nazionale in fallimento che  la trascina nella sua crisi senza  sbocco e senza speranza. Eppure i lombardi e tutte le altre genti padane  e alpine, come tali, avrebbero possibilità e capacità di non conoscere crisi e di essere realmente a un livello europeo... tutti i centri della burocrazia, tutti i pubblici uffici, tutte le funzioni dell'apparato statale, in Lombardia, sono sempre meno in mani lombarde. Tutte le assegnazioni di alloggi, in Lombardia, non soltanto non vedono favorita la nostra gente, ma  vedono addirittura privilegiati i forestieri a danno dei nostri. Questa  situazione non è dovuta nè al caso nè alla libertà di movimento delle merci e delle persone, che siamo i primi ad appoggiare in tutta Europa e non in Italia soltanto: questa  situazione è invece volutamente costruita dal sistematico svolgersi di un preciso disegno del governo romano, impostato su una programmata  immigrazione di altre genti nei nostri territori e nel nostro scaltro  collocamento dei posti-chiave nelle loro mani, e ciò nell'illusione di creare un'utopistica omogeneizzazione "italiana" attraverso la progressiva  cancellazione dell'etnia Lombarda e padana. Roma dispone dei nostri  territori come se fossero suoi, senza  che i lombardi possano dire la loro in  terra Lombarda! Queste sono cose reali che avete sotto gli occhi tutti i  giorni, ma di cui non parlate perchè non ne parlano i soliti partiti. Ma sperate davvero ancora nei partiti italiani? Ma i partiti hanno interessi e poltrone a Roma e con Roma, mentre i vostri interessi non sono gli stessi e, soprattutto, non sono a Roma ma qui! A Roma la Lombardia interessa per quello che rende; a noi la Lombardia è cara  per quello che è. Ecco perchè dobbiamo incominciare a dirci quello che i partiti del regime nazionale si guarderanno bene dal dire. Se non si  ergono a difendere i diritti dei lombardi i lombardi, non lo faranno certamente gli sfruttatori dei lombardi! La Lombardia è una realtà  che chiama a raccolta i suoi cittadini. La Lombardia non è una vacca da  mungere nè un territorio da dominare con burocrazie forestiere. La Lombardia non è il fesso che paga i debiti altrui. la Lombardia non intende seguire  passivamente Roma nella bancarotta perchè non intende sacrificare  sull'altare del malgoverno romano il diritto dei suoi cittadini, il sudore  dei suoi figli, la laboriosità della sua gente, la personalità del suo popolo. Soltanto una forza politica Lombarda, per i lombardi. E' il ver  strumento per la difesa della  Lombardia. Nasce per questo la Lega Autonomista Lombarda, nel sostegno della libertà e della socialità federalista, per l'autonomia Lombarda nel quadro dell'ideale dell'unità federale dell'Europa. Valdostani,  trentini, tirolesi, friulani,  triestini, sardi, con la coscienza della loro identità di popoli concretatasi in forze politiche autonomiste per la difesa dei loro  diritti, hanno già dimostrato come si devono tutelare i propri interessi e la  propria dignità governandosi senza la sottomissione ad apparati di forestieri, al di sopra di divisioni in  partiti che soltanto servendo il centralismo nazionale possono  continuare a servire lautamente se stessi. Noi siamo forse da meno? Il Piemonte, la Val d'Ossola, il Veneto vanno anch'essi dimostrando con movimenti autonomisti in via di organizzazione, il risveglio di una aspirazione Autonomista che si accinge ad affiancarsi ai movimenti fratelli per la costruzione dell'alternativa  federalista europea. Lombardi aderite alla Lega Autonomista Lombarda! Fate che non manchi la presenza Lombarda in  questo fermento di riscossa e di risveglio!

 

 
 

Il primo programma

Ecco il primo programma politico della storia della Lega, pubblicato su "Lombardia Autonomista" che stabiliva gli scopi cui doveva ispirarsi tutto il movimento.
1. per l'autogoverno della Lombardia superando lo stato centralizzato con uno stato federale che sappia rispettare tutti i popoli che lo costituiscono. 
2. per la riaffermazione della nostra cultura, storia, della lingua Lombarda, dei nostri valori sociali e morali. contro ogni attentato alla identità nazionale Lombarda. perchè accanto al tricolore venga sempre esposta la bandiera storica della nazione Lombarda (croce rossa su fondo bianco). 
3. per la precedenza ai lombardi nell'assegnazione di lavoro, abitazioni, assistenza, contributi finanziari. perche' ogni tassazione sia eguale per tutte le regioni e non si verifichino ancora truffe come quella del "condono" e dei "ticket" sui medicinali che al sud costano la metà che in Lombardia.

4. perchè i frutti del lavoro e le tasse dei lombardi siano controllati e gestiti dai lombardi, attraverso l'organizzazione di un sistema finanziario simile a quello in via di attuazione nel Trentino e nel Sud Tirolo. 

5. per la difesa di un proporzionato sviluppo di industria, artigianato e agricoltura: patrimonio di lavoro e di civiltà inalienabile del popolo lombardo. 
6. per un sistema pensionistico lombardo che garantisca l'intoccabilità della pensione dei nostri lavoratori, minacciata dalle numerose pensioni di invalidità distribuite nel meridione. 
7. perchè l'amministrazione pubblica e la scuola tornino ad essere gestite dai lombardi e non snaturalizzate. 
8. perchè i nostri ragazzi possano compiere il servizio di leva in Lombardia come avviene già adesso per i giovani del Sud Tirolo. 
9. perchè la giustizia in Lombardia combatta con efficacia e con adeguati strumenti delinquenza, mafie e racket. 
10. contro la devastazione e la svendita del nostro territorio, plasmato e difeso dalle generazioni precedenti, patrimonio che abbiamo il dovere di trasmettere integro alle prossime generazioni. 
11. contro la mentalità opportunistica dei partiti romani, contro la conseguente degradazione della Lombardia. 
12. per la costruzione di un'Europa fondata sull'autonomia, il federalismo, il rispetto e la solidarietà diretta tra tutti i popoli, e quindi tra i lombardi ed ogni altro popolo.

 

 

 

 
 

I primi slogan

"Roma ladrona la Lega non perdona" Nascono gli slogan più famosi ed efficaci: "lumbard tas", "scuola coloniale basta", "Lombardia: la gallina dalle uova d'oro", "no allo strapotere meridionale". I mezzi a disposizione della Lega per farsi propaganda sono sempre pochi ed economici, si concentrano sulle scritte murali, sui passaparola dei simpatizzanti o dei parenti, sui pochi manifesti e volantini stampati artigianalmente e chiaramente su "Lombardia Autonomista".

 

 

   

Nel 1984 nasce ufficialmente la Lega

Lega Lombarda - 12 aprile 1984 firmato l'atto costitutivo La "Lega Autonomista Lombarda" nasce ufficialmente il 12 aprile 1984 a Varese, nello studio del notaio dott. Franca Bellorini ci sono: Marrone Manuela (attuale moglie di Bossi), Moroni Marino, Bossi Umberto, Brivio Pierangelo, Sogliaghi Emilio, Benito Rodolfo e Leoni Giuseppe. La sede provvisoria e' costituita presso lo studio del notaio stesso. Su queste basi si avvia il rapido processo evolutivo del movimento che quasi subito dopo la costituzione, viene ribattezzato "Lega Lombarda". 

 

 
 

Le prime elezioni amministrative del 1985

Maggio 1985 la Lega Lombarda partecipa alle elezioni amministrative del 12 maggio, e nelle elezioni regionali ottiene i seguenti risultati:
 
Varese 14.299 2.66 %
Sondrio 1.051 1.00 %
Bergamo 4.182 0.50 %
Brescia 3.916 0.50 %
Pavia 1.760 0.48 %
Cremona 1.362 0.60 %
Mantova 1.156 0.40 %
Totale 27.726 0.50 %

 

Sulla base dei consensi elettorali ottenuti, Bossi decide di abbandonare definitivamente il "regionalismo etnico" per proporre una Lega Lombarda nuova, intesa come locomotiva di una grande alleanza tra leghe regionali, con l'obiettivo di trasformare lo stato unitario italiano in un moderno stato federale.

 

   
 

Apre la sede della Lega a Varese

Nel dicembre del 1986 apre la prima sede della Lega a Varese in Piazza Podestà. Finalmente, il gruppo ha una sede tutta sua dove lavorare. 

 

 

Ronchi eletto consigliere

Febbraio 1987, nelle elezioni comunali a Caronno Pertusella (Va) ottiene 271 voti, il 3,33%, ed 1 seggio in comune. Ronchi Roberto, diventa consigliere comunale. I partiti di regime cercano in ogni modo di fermare l'ascesa del movimento leghista utilizzando i soliti media inventando di sana pianta lettere "aperte" con affermazioni false e razziste firmate Lega nel tentativo di screditarla.

 

 

Nel 1987 Bossi senatore

con Alleanza Nord

La Lega Lombarda alle elezioni politiche si presenta in una coalizione che vede il popolo lombardo, veneto e piemontese uniti in un unico schieramento nel tentativo di arrestare l'egemonia meridionale. Il 14 giugno del 1987 la Lega entra in Parlamento conquistando il 3% dei consensi in Lombardia: Umberto Bossi viene eletto al senato della repubblica e Giuseppe Leoni alla camera dei deputati. Il successo elettorale della Lega rappresenta un chiaro segno di protesta del settentrione nei confronti del potere. Il governo romano corre ai ripari mediante atti intimidatori, a volte violenti, perpetrati ai danni della Lega (risse organizzate, feroci contestazioni, etc.). Per fronteggiare questi attacchi tesi a distruggere il movimento politico sul nascere, Bossi ed i suoi rafforzano la struttura accentrandola nelle mani di pochi soci fondatori della prima ora e che si sono distinti per la costanza e affidabilità. Solo loro detengono il prezioso diritto di voto mentre i nuovi militanti devono accontentarsi della tessera di socio sostenitore ("lombard" - "pensionato" e "riaa"), che rappresentando una semplice sovvenzione. 

 

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Il primo disegno di legge presentato in parlamento

Il 1987 è l'anno del Disegno di Legge promosso dalla Lega che prevede l'istituzione del registro nazionale dei donatori di midollo osseo e finanziamento dell'attività di ricerca svolta dallo stesso per la cura della leucemia, della talassemia ed altre neoplasie ematologiche e non ematologiche.

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento: 22-06-07