stop canone rai

Chi sono gli ispettori Rai? Quali poteri hanno?
 
Cosa fare quando ci imbattiamo in un ispettore Rai
 
Il mio vicino ha firmato il bollettino in mia vece, cosa devo fare?
 
Le lettere che sollecitano al pagamento del canone sono da cestinare
 
Come fanno ad avere il mio indirizzo?
 
Un ispettore suona al mio campanello, che fare?
 
Canone o imposta?
 
Cosa ne faccio delle lettere recapitate da Rai in via ordinaria?
 
Compro una nuova TV e puntualmente mi recapitano una lettera Rai
 
Se non guardo la Rai devo pagare ugualmente?
 
La Lega (purtroppo inascoltata) continua a sostenere l’abolizione del canone Rai

D: Caro direttore, sono un cittadino che ha effettuato regolare disdetta dal canone che ha ricevuto al visita di una persona qualificatasi come «ispettore» Rai. Tale persona, dopo avermi mostrato un tesserino di riconoscimento della Rai, ha sostenuto che «non è più possibile fare la disdetta del canone Rai» e se non avessi sottoscritto il bollettino da lui proposto per la sottoscrizione di un nuovo abbonamento «avrebbe potuto procurarsi un mandato».
Matteo Seregno 
 
 
R: A coloro che hanno cambiato residenza o domicilio o che non hanno mai sottoscritto un abbonamento alla Rai o che hanno effettuato regolare disdetta del canone può capitare di imbattersi in falsi «ispettori» che in modo subdolo e disonesto tentano di far firmare un impegno alla sottoscrizione di un nuovo abbonamento. Questa sorta di venditori porta a porta sono incaricati da Rai alla mera consegna dei bollettini postali per nuovi abbonamenti e pertanto sono disposti ad ricorrere a qualsiasi sotterfugio pur di incassare qualche abbonamento in più. La Rai sul suo sito ufficiale comunica che «sull’intero territorio nazionale gli incaricati della nostra azienda che, per conto dell’Agenzia delle Entrate, informano i cittadini sugli obblighi derivanti dalla detenzione di apparecchi televisivi, sollecitando gli utenti che non risultano abbonati a regolarizzare la propria posizione. Gli incaricati, che non richiedono alcuna somma di denaro in contanti, rilasciano un bollettino di conto corrente da utilizzare presso qualsiasi ufficio postale per la stipulazione del nuovo abbonamento TV». Sono numerose le segnalazioni di cittadini che hanno verificato un comportamento degli «ispettori» ben diverso da quello che la legge gli consente. Minacce, abusi e soprusi sono all’ordine del giorno. Siamo in presenza dell’ennesimo atto di grave inciviltà, di vero e proprio raggiro dei cittadini. In proposito la Rai ha ufficialmente dichiarato che: «sia in sede di istruzione e formazione, sia in sede contrattuale, la Rai vincola gli «ispettori» (si tratta di incaricati con contratto di agenzia) a tenere un comportamento irreprensibile in particolare per quanto riguarda la corretta esposizione della normativa di legge relativa agli abbonamenti televisivi. La Rai attraverso le sue strutture sia centrali che regionali, vigila costantemente sul loro operato, adottando, ogni qual volta ne venga a conoscenza e sia necessario, tutti i provvedimenti idonei a prevenire e reprimere comportamenti non conformi ai principi sopra richiamati». Purtroppo, quella della Rai è una vigilanza solo di facciata. E’ vostro diritto non prestare la minima attenzione a questi venditori porta a porta. Segnalate a la Padania qualsiasi comportamento anomalo.
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Cosa fare quando i falsi ispettori si imbattono in coloro che hanno fatto regolare disdetta
D: Caro direttore, un «ispettore» Rai una sera ha bussato alla mia porta e una volta mostratomi il tesserino della Rai ha sostenuto che «visto che Raidue è tornata a Milano è stato proprio per volere del Ministro Bossi che gli ispettori Rai, lui compreso, si accingono ad andare casa per casa a riscuotere il canone». Nel 1995 ho seguito le indicazioni della Lega per effettuare la disdetta del canone di abbonamento televisivo. L’ispettore mi ha proposto si sottoscrivere un bollettino per un nuovo abbonamento e ho rifiutato. Ho fatto bene?
Sara Brescacini Padova
 
 
 
 
R: Si tratta di venditori porta a porta incaricati da Rai alla mera consegna dei bollettini postali per nuovi abbonamenti. Sono disposti ad utilizzare qualsiasi inganno pur di incassare qualche abbonamento in più quindi fate benissimo a non prestargli alcuna attenzione, a non farli entrare in casa o quant’altro. Vediamo in questo caso cosa sostiene la Rai: «in particolare, per quanto riguarda i presunti accertamenti nei confronti di utenti che hanno dato regolare disdetta per suggellamento, le linee guida della Rai non prevedono alcun accertamento nei confronti di coloro che hanno dato comunicazione della suddetta disdetta. Potrebbe essersi verificato in alcuni casi - ma il comportamento è del tutto legittimo - che da parte di alcuni incaricati sia stato rivolto l'invito all'utente a stipulare un nuovo abbonamento rinunciando al suggellamento: in ogni caso mai a copertura del periodo compreso tra la richiesta di suggellamento medesima e la visita effettuata». Ne risulta che coloro che hanno fatto regolare disdetta non hanno assolutamente nulla da temere. Segnalate a la Padania qualsiasi comportamento anomalo. torna su
D: Ormai da anni ricevo lettere minatorie da parte di Rai che mi invitano a pagare il canone. In aggiunta a questo una settimana fa il mio vicino di casa spaventato da un ispettore della Rai ha firmato a nome mio l'impegno a sottoscrivere l'abbonamento Rai. Cosa devo fare?
Paolo Orzivecchi
 
 
 
R: Premesso che ciò che il suo vicino ha firmato è semplicemente un impegno ad abbonarsi che non ha alcun valore. Premesso che nessuno, tranne la guardia di finanza, ha alcun potere di ispezione. Premesso che coloro che hanno fatto firmare al suo vicino di casa sono dei semplici venditori porta a porta pagati a provvigione dalla rai, quindi più impegni ad abbonarsi fanno siglare, più guadagnano. Premesso che se il suo vicino si impegnasse, senza alcun mandato, ad acquistare l'aspirapolvere dal venditore porta a porta lei non sarebbe tenuto ad onorare l'impegno. Premesso tutto ciò cestini le missive, si metta il cuore in pace, inviti il suo vicino ad essere più cauto. torna su
D: Caro direttore, ho effettuato regolare disdetta del canone nel 1994. Da alcuni mesi la Rai si è rifatta viva con lettere minacciose su carta dell’Agenzia delle Entrate (Sportello Abbonati TV) in cui si afferma che risulta che non ho regolare abbonamento e mi si invita a regolarizzare la mia posizione. Cosa devo fare?
Dario Brambilla Monza
 
 
 
R: Cestinarla, non ha alcun valore. Infatti, sono migliaia le segnalazioni di cittadini che lamentano continue angherie, intimidazioni, violazioni della privacy ed in alcuni casi vere e proprie persecuzioni da parte della Rai, dell’URAR o Agenzia delle Entrate sportello SAT. Persecuzioni denunciate sia da coloro che non sono possessori del televisore sia da coloro che l’hanno dismesso o che hanno fatto regolare disdetta. Lo fa con lettere minacciose ma assolutamente prive di valore. La Rai prova a colpire nel mucchio contando sull’ingenuità o sulla buona fede dei cittadini. Sono comunicazioni che hanno la stessa valenza di quelle che a decine troviamo nella nostra cassetta postale e che ci esortano a sottoscrivere questo o quel abbonamenti al bollettino parrocchiale o di aderire a questa o quella associazione. Sono missive che non hanno alcun valore e come tali possono essere cestinate col sorriso sulle labbra. Al riguardo l'Agenzia delle entrate ha fatto presente che «ha provveduto più volte a sensibilizzare le competenti strutture RAI circa la necessità di utilizzare nelle comunicazioni indirizzate ai cittadini un linguaggio conforme a standards di civiltà giuridica». A quanto pare non c’è ancora riuscita. torna su
D: Caro direttore, com’è possibile che avendo da pochissimo cambiato domicilio e stipulato un abbonamento a Sky puntuale come le tasse mi è arrivata la lettera della Rai che mi chiede di sottoscrivere un abbonamento? I miei dati non dovrebbero essere privati? Ma soprattutto, come hanno fatto a trovare il mio indirizzo se non ho l’utenza telefonica?
 
 
R: I tuoi dati dovrebbero essere riservati. Purtroppo la natura promiscua del canone (abbonamento o imposta?) consente a Rai l’accesso ai dati dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, è sufficiente fare richiesta al comune per avere i nominativi dei nuovi domicili o consultare la guida telefonica. Inoltre, la concessionaria pubblica incentiva pratiche del tutto illegittime come quella della delazione da parte dei rivenditori di apparecchi TV o, peggio ancora, l’utilizzo degli indirizzari degli abbonati SKY. Questo è ciò che deve essere accaduto nel tuo caso. Dalle colonne di questo giornale, in parlamento e alla procura abbiamo denunciato la violazione della privacy e l’utilizzo illegale dei dati degli abbonati a SKY. Infatti, la Rai per meglio indirizzare i sui falsi ispettori (venditori porta a porta a cui non bisogna prestare alcuna attenzione) è affamata di dati che le consentano di fare visite a domicilio andando a colpo sicuro. Sapete già cosa fare: non prestate alcuna attenzione a ciò che vi dicono, non hanno alcun diritto, non possono e devono chiedervi niente. Non fatevi importunare. torna su
D: Un ispettore Rai ha bussato alla mia porta, cosa devo fare?
 
 
R: Con la cortesia che contraddistingue noi padani congedatelo dicendogli: «Grazie, non mi serve niente. Addio». Non può pretendere di entrare in casa. Non firmate nulla. Nel malaugurato caso accadesse non perdetevi d'animo. Quello che inconsapevolmente vi ha fatto firmare è un impegno a pagare l'abbonamento Rai. Impegno che non ha alcun valore, serve solo ed esclusivamente a lui per la sua provigione. torna su
D: Il canone è un abbonamento per la ricezione TV o un'imposta di possesso?
 
R: La Corte costituzionale nel 2002 ha riconosciuto al canone la natura sostanziale di imposta. Il canone Rai è dovuto per la semplice detenzione di uno o più apparecchi TV indipendentemente dai programmi ricevuti. torna su
Cosa ne faccio delle lettere recapitate da Rai in via ordinaria?
D: Ho cambiato domicilio e ricevo lettere della Rai spedite con posta ordinaria, cosa devo fare?
 
 
 
 
R: Cestinarle. Dato che sprecare carta è un crimine reciclatele. torna su
 
Compro una nuova TV e puntualmente mi recapitano una lettera Rai
D: Ho comprato la nuova TV e ricevo lettere della Rai spedite in via ordinaria, cosa devo fare?
 
 
 
R: Cestinarle. Purtroppo ti capiterà la stessa cosa se cambierai alloggio, allacciamento a gas o luce, ecc. Devi adottare lo stesso comportamento: ignorarle. torna su
D: Non guardo (o non ricevo) la Rai, devo comunque pagare il canone?
 
 
R: Si, il canone di abbonamento è da riconoscere in forza della mera detenzione di un apparecchio televisivo indipendentemente dall'utilizzo che ne venga fatto o delle trasmissioni seguite o che per motivi orografici non sia possibile ricevere uno o più canali della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. torna su
La Lega (purtroppo inascoltata) continua a sostenere l’abolizione del canone Rai
D: Caro direttore, le ultime trasmissioni in onda sulla Rai riportano alla ribalta la legittimità del finanziamento pubblico e le battaglie della Lega Nord per la sua abolizione. Il nostro movimento per anni ha tenuto alta la bandiera della disdetta del canone in segno di protesta nei confronti del centralismo romanocentrico e degli sprechi della tv di stato. Come mai, dopo quattro anni di governo della Casa delle Libertà, non siamo ancora riusciti a cancellare questa tassa iniqua? Dario Mantova
D: Caro direttore, sono leghista e pertanto non mollo l’osso! Continuerò a chiederle di pubblicizzare sul nostro giornale come ci si deve comportare in modo legale per disdire il canone Rai. Quasi tutti i giorni c’è una lettera di indignazione per la mancata visibilità della Lega Nord ed in più delle falsificazioni di tutto quanto di positivo fa la lega. L’ordine di scuderia di celare in tutti i modi ed oscurare la Lega è rispettato da tutti i cosiddetti “professionisti” che spesso non sanno nemmeno parlare italiano! Perché noi utenti della Padania dovremmo pagare il canone? Il canone deve garantire sostanzialmente la piena indipendenza e neutralità del servizio pubblico, non la faziosità! Adelia Mondelli
 
 
 
 
R: Al Governo Berlusconi (e in particolare al Ministro Tremonti) la Lega Nord ha più volte proposto di cancellare, una volta per tutte, l’odioso canone d’abbonamento Rai. Nel corso delle sessioni finanziarie dal 2001 fino all’anno scorso, per ben 13 volte, il Parlamento ha bocciato la nostra proposta. La diffusa contrarietà di destra e sinistra alla cancellazione del canone è dovuta alla decisione della Corte costituzionale che ha riconosciuto all’abbonamento Rai natura d’imposta. Questa decisione ha avuto due importanti conseguenze: 1) qualsiasi decisione in merito al canone deve essere presa dal Parlamento e 2) la sua abolizione farebbe mancare all’appello delle casse dello stato di 1,3 miliardi di euro l’anno. Inoltre, si deve tenere conto che la Rai, in ragione del canone, ha una raccolta pubblicitaria percentualmente più bassa. L'eventuale abolizione del canone comporterebbe un aumento della raccolta pubblicitaria con le prevedibili conseguenze sull'equilibrio del mercato pubblicitario, sia per Mediaset, sia per gli editori della carta stampata. Nel corso della discussione della legge Gasparri abbiamo riproposto di assorbire il canone nella fiscalità generale in modo tale da far contribuire i cittadini proporzionalmente al reddito percepito. Questa soluzione è stata rigettata come quella, in vista del digitale terrestre, che consentirebbe di sottoscrivere un vero abbonamento per i programmi Rai come già avviene per Sky. In questo modo si eliminerebbero le sacche di evasione nel Sud del paese e la Rai sarebbe finalmente indotta a migliorare la qualità dei programmi e a diminuire gli sprechi. Purtroppo in materia siamo ancora all’anno zero e quindi l’unica soluzione possibile è esercitare il nostro diritto di difenderci non pagando il canone. Io continuo a pensare che questo sia un sacrosanto diritto per esercitare la nostra volontà di libertà e pluralismo. torna su


Come disdire legalmente il canone rai
 

Quello che impropriamente è definito canone rai non è altro che una imposta dovuta allo Stato per il possesso dell’apparecchio televisivo.

Se sei proprietario di un televisore vecchio o non funzionante e hai  deciso di non pagare l'ennesima gabella allo Stato, in base alla legge n. 880/38, devi inoltrare la disdetta di abbonamento al canone rai e la richiesta di suggellamento all’Agenzia delle Entrate.

Attenzione! Coloro che detengono, pur non usandolo, un televisore non funzionante e non ne pagano l'abbonamento sono soggetti al pagamento di una sanzione e alla conseguente notifica di una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate per omesso pagamento di tributi.

Clicca qui per scaricare i moduli.