Rai fuorilegge

Il 27 luglio 2005 è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il dottor Gianluca Ronchetti, dipendente della Rai-Radiotelevisione italiana S.p.A., il quale ha riferito in merito a gravi e reiterate violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali commesse dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, nell'attività di contrasto dell'evasione del canone di abbonamento alla televisione.

Durante l'audizione è emerso che lo scorso anno il dottor Ronchetti ha trasmesso agli organi di controllo interni della televisione di Stato alcune segnalazioni concernenti le sopraccitate irregolarità che hanno dato luogo alla presentazione di un esposto da parte della Rai alla procura della Repubblica e alla successiva apertura di un fascicolo.

Alla luce di ciò che è stato rivelato in audizione, l'Ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare di vigilanza ha chiesto alla Rai la trasmissione di copia dell'esposto presentato alla Procura della Repubblica. La Rai si è rifiutata di ottemperare alle richieste conoscitive avanzate dalla Commissione parlamentare di vigilanza; l'articolo 4 della legge n. 103 del 1975, stabilisce che la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi può chiedere alla concessionaria la comunicazione di documenti.

La Rai nei numerosi atti ispettivi parlamentari di cui è stata destinataria per la reiterata violazione della normativa sul trattamento dei dati personali ha sempre fatto riferimento ai Decreti del Ministro delle Finanze del 23/12/1988 e del 23/7/1999 per giustificare la sua attività di contrasto all’evasione del canone tv svolta per conto dell’Agenzia delle Entrate, anche sotto il profilo della regolamentazione dei rapporti con la normativa sulla privacy. Peccato che la Convenzione in oggetto non è mai stata esibita dalla Rai nelle aule parlamentari e perché avendo natura meramente pattizia (non regolamentare) e non essendo mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale non ha alcun valore e pone la concessionaria fuorilegge.