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La Rai è una «cloaca e il vero (non l'unico) cancro del Paese»

Tema del contendere, l'«emendamento della Finanziaria che propone un tetto massimo ai compensi Rai: 274mila euro lordi l’anno al pari di altri manager pubblici o di un presidente di Cassazione»: Filippo Facci, firma di punta de Il Giornale, plaude. E non certo, precisa sul blog Macchianera che ne ospita gli interventi, per «invidia del milione di euro annui di Simona Ventura o degli 800mila euro di un Carlo Conti, o nondimeno dei 650mila euro del direttore generale Claudio Cappon». «Penso serenamente, da anni, che la Rai sia una cloaca da ripulire. Penso che il canone andrebbe abolito. Penso che la Rai andrebbe privatizzata al cento per cento, o in alternativa fare servizio pubblico al cento per cento. Non penso che le varie star rescinderanno i contratti, o non tutte, né penso che altre emittenti ne faranno razzia. Penso moderatamente che la Rai sia il vero cancro di questo Paese, ciò che non cambierà senza che cambi davvero anche il Paese. Penso dunque, pure, che non accadrà nulla». Non l'avesse mai fatto. Nel novembre scorso, a ridosso dell'articolo incriminato, «21 senatori dell’Unione (tra i quali Finocchiaro, Latorre, Polito, Binetti e Calvi) - scrive ancora Facci - suggerirono pubblicamente alla Rai di querelare il singolo giornalista (io) con ciò impedendogli di partecipare ad Annozero, come avvenne, e praticamente a tutte le trasmissioni Rai presenti e future». Facci ora rivela che «La Rai ha querelato lo scrivente e ha chiesto dieci milioni di euro di risarcimento: 10.000.000 di euro, che potrebbe tranquillamente essere un record nazionale»(tratto da Libero News). La speranza che anche questa volta i censori di professione restino a bocca asciutta: la frase di Facci non è altro che la citazione di un nostro articolo che trovate qui sotto.

Esenzione ultrasettantenni: una presa in giro

L’esenzione dal pagamento del canone RAI previsto dalla finanziaria del 2008 è una grandissima presa per i fondelli. Per dimostrarlo è sufficiente elencare i requisiti necessari per accedervi: 1) è necessario aver compiuto 75 anni, 2) non bisogna superare il reddito di 516,46 € per 13 mensilità coniuge compreso (pari a 6.713,98 € annui). Ne risulta che il 75enne che guadagna 700 € al mese pagherà il canone come quello che ne guadagna qualche migliaio.

Per un servizio pubblico federale
La Rai sperimentata a Torino nasce a Milano nel 1954: un boccone troppo appetitoso per i palazzi del potere che in pochi anni la portano nella capitale. Il progetto per un servizio pubblico federale rispettoso delle identità, culture e tradizioni.

 

Lottizzazione

Nel 1968 Ronchey in occasione della prima infornata di comunisti in Rai coniò il termine: lottizzazione. Un processo inesorabile quello dell'occupazione del servizio pubblico da parte dei cattocomunisti iniziato con la presidenza Guala e coronato con Zaccaria.

Rai: cloaca da ripulire, canone da abolire

Da Raffaella Carrà a Pippo Baudo, da Frizzi a Santoro ecco solo alcuni esempi degli interminabili sprechi del carrozzone di viale Mazzini. Diceva Biagione Agres: "per ogni buco c'è sempre una leggina pronta", purtroppo nulla è ancora cambiato.

La Rai viola la privacy
La rai utilizza dati sensibili per selezionare gli indirizzi da fornire ai presunti ispettori che in tal modo vanno a colpo sicuro. E' una pratica fuorilegge oggetto di una denuncia all'autorità della Privacy fatta nel 2006 e che ancora oggi non ha una risposta.

Clicca qui per scaricare Convergenza multimediale e servizio pubblico federale, LottizzeRai e i testi presentati alla scuola quadri del 10 novembre 2007. Cogliamo l'occasione per salutare e ringraziare i cittadini di San Cipriano d’Aversa (provincia di Caserta) per aver aderito in massa alla nostra campagna di disdetta del canone Rai: il 7,23% paga l’abbonamento alla tv pubblica (285 utenti su 12.767 residenti).


Come disdire legalmente il canone rai
 

Quello che impropriamente è definito canone rai non è altro che una imposta dovuta allo Stato per il possesso dell’apparecchio televisivo.

Se sei proprietario di un televisore vecchio o non funzionante e hai  deciso di non pagare l'ennesima gabella allo Stato, in base alla legge n. 880/38, puoi  inoltrare la disdetta di abbonamento al canone rai e la richiesta di suggellamento all’Agenzia delle Entrate. Prima ti consiglio di leggere qui.

Attenzione! Coloro che detengono, pur non usandolo, un televisore non funzionante e non ne pagano l'abbonamento sono soggetti al pagamento di una sanzione e alla conseguente notifica di una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate per omesso pagamento di tributi.

Clicca qui per scaricare i moduli.

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